Protesi Pene

Impianto di Protesi Peniena Idraulica Tricomponente

Tecnica chirurgica mini invasiva, con accesso infrapubico

Utilizzando la tecnica mini-invasiva siamo in grado di impiantare tutti i componenti della protesi idraulica tricomponente attraverso un’incisione di 2 cm alla base del pene.
La procedura può essere eseguita in modo sicuro in anestesia generale, spinale o locale in meno di 15 minuti.
Normalmente i pazienti possono riprendere l’attività sessuale tra 4 e 6 settimane.

Il tempo medio per completare l’impianto è stato di 15 minuti contro i 50 minuti di quello con approccio peno-scrotale a tutto beneficio del dolore post operatorio, che è quasi inesistente, e del rischio di infezioni che diminuisce considerevolmente ed è prossimo allo zero per cento non usando catetere vescicale e non avendo contaminazioni dalla cute dello scroto molto più soggetta a localizzazioni batteriche rispetto alla regione infrapubica.

L’accesso è talmente mini invasivo nelle corporotomie e nell’impianto della pompa attivatrice che diminuisce drasticamente la comparsa di ematomi e raccolte di siero che, anche se presenti, vengono eliminate grazie all’aiuto del drenaggio lasciato nella borsa scrotale per circa 24/48 ore nel post operatorio. Ultima considerazione è che la l’accesso infrapubico permette un più facile e comodo accesso all’anello inguinale esterno per il posizionamento del reservoir sia in posizione para-vescicale sia ectopica sopra la fascia trasversalis.

Descrizione della Tecnica

Dopo la tricotomia effettuata rigorosamente in sala operatoria, la pelle viene detersa e disinfettata per 10 minuti con una soluzione di iodiopovidone e si somministra cefazolina per via endovenosa. Il primo step è l’induzione di un’ erezione idraulica artificiale iniettando all’interno dei corpi cavernosi soluzione fisiologica 0,9 %. Questa manovra permette di identificare eventuali patologie che hanno bisogno di correzione (es. curvature o deformità “a clessidra” del pene) , inoltre favorisce la dilatazione dei corpi cavernosi e facilita l’identificazione del nervo dorsale ed il posizionamento lateralmente ad esso dei punti di sutura.

La diminuzione del fastidio nel decorso post intervento e la possibilità di gestire lo scroto quasi subito permette al paziente di attivare il sistema idraulico già dopo 7 giorni dall’intervento e di riprendere l’attività sessuale a un mese di distanza. Dato quest’ultimo che risulta determinante nello sfruttare al massimo le potenzialità del nuovo modello LGX della AMS. Infatti questo device permette al pene di guadagnare nel tempo almeno 2 cm in lunghezza e 2 cm in larghezza. Più è tempestivo il tempo di attivazione meno possibilità ci sono di avere la formazione immediata della pseudocapsula dei corpi cavernosi che inibisca questo allungamento.
Dopo l’intervento chirurgico viene somministrata una singola dose di gentamicina e dieci giorni di terapia con cefazolina. Possiamo concludere che la tecnica chirurgica risulta essere molto veloce, sicura e il risultato estetico è garantito con una piccola incisione cutanea di appena 2,5 cm.
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